Educativa di strada… che significa?
Il Servizio di Educativa di strada è un recettore dei bisogni giovanili e un erogatore di risposte adeguate, che si svolge e si sviluppa solamente andando direttamente all’aperto, “su strada”, a fianco dei giovani dai 15 ai 25 anni.
L’obiettivo è quello di “piantare” delle buone speranze ed elementi di valutazione in modo da “portare fuori” il meglio dei giovani. Parliamone con Emanuele Sciarra, Responsabile del Servizio Educativa di strada della nostra Cooperativa, che ci offre una fotografia “empatica” della struttura del servizio, arricchita da alcune preziose testimonianze “in diretta” derivanti dalla sua lunga esperienza di educatore, con particolare specializzazione sul disagio, sul disagio medio-grave, il disagio familiare.
Chi è l’educatore di strada?
Essere un educatore di strada non significa vivere sui marciapiedi. Significa prima di tutto recarsi di persona in alcuni luoghi, siano essi al chiuso (bar, locali, pub, oratori, etc), oppure all’aperto (parchi, panchine, muretti…), per intercettare e frequentare i luoghi di aggregazione dei ragazzi.
Questa tipologia di approccio richiede agli operatori di vivere le situazioni come punti di partenza, non di arrivo; di essere flessibili, di interagire con i giovani fino a conquistarne la fiducia e creare un legame educativo.
Vengono utilizzate strategie educative come il colloquio empatico, la relazione d’aiuto e l’intervento individualizzato.
L’educativa di territorio
Negli ultimi due anni, i casi di suicidio, anoressia, autolesionismo, depressione e cyberbullismo sono aumentati almeno del 30% in età tra i 11 e 25 anni.
Nel Giugno 2021 nasce il progetto di prevenzione sul disagio giovanile “Educativa di territorio”, dove la logica è quella di avere uno sguardo privilegiato sui giovani, non solo come educatori, ma anche come Amministrazione Comunale e non ultimo come cittadino, cercando di prevenire o quanto meno monitorare alcune situazioni di disagio.
Il progetto, articolato in più fasi, si sviluppa nella provincia di Brescia, nei comuni di Castegnato e Borgosatollo.
Gli obiettivi del progetto
Osservare e rilevare il disagio;
Costruire relazioni significative con i giovani di “strada”;
Sollecitare e stimolare esperienze costruttive attraverso proposte educative (da parte dell’educatore o da altre realtà del territorio);
Promuovere ed indirizzare i ragazzi, valorizzando e sviluppando le risorse di ognuno di loro;
Prevenire situazioni di disagio giovanile.
Le fasi del progetto
Monitoraggio e mappatura del territorio
Si tratta di un fase sempre attiva nel corso del progetto, per la quale gli educatori individuano i luoghi di ritrovo come pub, bar, giardini, piazze, ma anche spiagge nelle zone limitrofe al Lago di Garda.
Incontro, conoscenza e relazione educativa con gruppi di adolescenti
Attraverso la frequentazione dei luoghi individuati, i nostri operatori sono riusciti a farsi conoscere, proseguire con frequenti interazioni fino a creare un legame educativo. Con questa fiducia è stato più facile spostare l’attenzione dei giovani dai luoghi di ritrovo ai Centri di Aggregazione Giovanile.
Eventi, proposte ed attività sul territorio
Nei Centri di Aggregazione giovanile vengono proposte attività, eventi ed iniziative dedicate ai giovani.
Presa in carico di situazioni complesse
Le relazioni educative fanno emergere i bisogni ed, in alcuni casi, i disagi vissuti dai ragazzi. Venire a conoscenza di storie familiari ha dato la possibilità di intervenire in modo diretto attraverso la figura educativa, posta come punto di riferimento.
Valorizzazione delle risorse dei giovani
L’obiettivo è “portare fuori e allevare” il meglio di ogni ragazzo, lavorando sul suo vissuto per accompagnarlo in una dimensione nuova, la libertà di scelta, che gli consentirà di diventare la persona migliore che davvero sceglierà di essere.
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